I Mentor
Ogni sessione di coderdojo si basa sulla disponibilità e l’allegria contagiosa dei mentor, volontari che mettono a disposizione il proprio tempo, e che sono spesso professionisti del loro settore: non solo programmatori o informatici, ma anche insegnanti, pedagogisti, studenti universitari o semplici appassionati del pensiero creativo e della condivisione del sapere.
COSA FANNO
I coderdojo sono sempre più diffusi in tutto il mondo e il numero dei mentor che partecipa a queste esperienze aumenta sempre più. Si propongono come facilitatori del processo di apprendimento, senza sostituirsi ai partecipanti, aiutandoli a trovare una possibile risposta o soluzione ad ogni bivio. Non si mettono in cattedra, ma a fianco o alle spalle dei ninja, pronti ad intervenire ad ogni richiesta!
PERCHE’ LO FANNO?
Tra i motivi che affascinano i nostri mentor, c’è sicuramente la caratteristica principale di essere open-source (sia nelle tecnologie utilizzate che nell’approccio didattico). Ma non solo! Imparare il coding aiuta a sviluppare la creatività ed il pensiero computazione, abilità che nella scuola non sempre vengono valorizzate. Inoltre, le sessioni di coding sono stimolanti e divertenti per tutti i partecipanti, e si basano sui principi del Creative Learning (= Apprendimento Creativo) teorizzato dal Lifelong Kindergarten Group del MIT di Boston.
COME SI FA?
L’apprendimento creativo è, semplicemente, un processo che fa leva su 4 elementi chiave, definiti 4P:
- Projects (Progetti): il coinvolgimento attivo in un un progetto aiuta ad imparare meglio;
- Peers (Compagni, “alla pari”): l’apprendimento è un’attività sociale basata sul coinvolgimento, sulla condivisione di idee e sulla collaborazione per realizzare un progetto;
- Passion (Passione): lavorare su qualcosa che ci sta a cuore ci fa lavorare con passione, superare le difficoltà delle sfide e sviluppare la motivazione;
- Play (Gioco, “fare”): l’apprendimento è un esperimento divertente: provare nuove strade, armeggiare con materiali, valutare i propri limiti, rischiare, provare, sbagliando, e provare ancora.
In ogni caso, tenendo ben presenti questi principi nonché le le 7 regole d’oro del mentor (teorizzate dalla pedagogista Barbara Laura Alaimo), non esistono corsi o patenti per diventare mentor. C’è una sola strada: partecipare a uno o più coderdojo, osservare le attività degli altri mentor, farsi contagiare dall’entusiasmo dei partecipanti e decidere di fare parte della squadra!
Vuoi saperne di più? Unirti a noi? Organizzare un coderdojo nella tua scuola, nel tuo comune o per i tuoi bambini? Scrivici a segreteriaG55@partanna.gov.it , ti aspettiamo!
Le 7 regole d’oro per il mentor
- Siate curiosi e attenti. Al bambino, a ciò che desidera realizzare, a ciò che prova. “Perché mi sta facendo questa domanda? Come si sente? Che faccia fa?”.
Non concentratevi su ciò che dovete rispondere ma su ciò che vi sta chiedendo. - Il bambino è competente: lui sa quello che vuole realizzare e ha le risorse per farlo. Se vi sembra molto indeciso, aspettate con fiducia.
Voi dovete solo facilitarlo, magari proponendo alternative. Ma solo lui può trovare la “sua” soluzione. - “State a fianco, non davanti”. Intervenite solo su richiesta del bambino stesso per aiutarlo a superare le eventuali difficoltà tecniche che può incontrare durante la realizzazione. Chiedetegli cosa farebbe, prima di dare la soluzione “giusta”.
- Gli errori ci piacciono: incoraggiare il bambino a fare quello che desidera senza paura di sbagliare, perché anche dagli errori si possono imparare cose nuove e sorprendenti.
Del resto anche noi sbagliamo, no? - Incoraggiate: mostratevi soddisfatti di vederli agire autonomamente e ditegli cosa stanno facendo bene. Se gli dite cosa fanno in modo corretto, sapranno rifarlo.
Se sostenete i tentativi, avranno voglia di proseguire perché si sentiranno capaci, sapranno di potercela fare. E ci interessa più questo del risultato finale. - Non dite “NON”: tutte le frasi possono essere dette in modo positivo pur mantenendo lo stesso messaggio.
“Non dovevi fare così” diventa “Prova a fare in questo modo” - Divertitevi!Il gioco è una cosa molto seria: bisogna prepararsi, ma soprattutto bisogna stare e essere motivati.
Più che tante cose che direte, passerà la vostra passione!